Salvare I semi dei Nonni
Progetto di formazione e raccolta nuove accessioni di specie a rischio di estinzione.
Chiedere agli alunni, soprattutto, ma non solo, a quelli provenienti da aree rurali di raccogliere presso le proprie famiglie e/o conoscenti in primis sementi ma anche materiale di propagazione di varietà e specie particolari e a rischio di estinzione. Si tratta di quelle sementi coltivate negli orti di famiglia di tipologie di ortaggi e simili di impossibile reperibilità in commercio. La raccolta ovviamente è da coordinare con i docenti e in linea con le regole della Regione Toscana.
Premessa
Forse non ci interessa salvare piante, animali ed ecosistemi, ma potrebbe cambiare le cose sapere che la perdita di biodiversità causata dall’uomo minaccia ormai direttamente le nostre tavole: a lanciare l’allarme è la Fao, ovvero l’Organizzazione Onu con sede a Roma che ha appena pubblicato il suo rapporto sullo Stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura raccogliendo informazioni da 91 Paesi e analizzando gli ultimi dati globali. Il responso è inequivocabile: ci sono preoccupanti prove che la biodiversità che sta alla base dei nostri sistemi alimentari sta scomparendo, mettendo a rischio la nostra possibilità di procurarci cibo.
Negli ultimi decenni i nostri sistemi alimentari hanno seguito il “paradigma del cibo più economico”, con l’obiettivo di produrre più cibo a costi inferiori attraverso l’aumento di input come fertilizzanti, pesticidi, energia, terra e acqua. Questo paradigma ha portato all’instaurarsi di un circolo vizioso: il minor costo della produzione alimentare crea una maggiore domanda di cibo, il quale deve essere quindi prodotto a un costo inferiore, causando quindi un’intensificazione delle attività agricole e ulteriori bonifiche di terreni.
Susan Gardner, Direttore della Divisione Ecosistemi di UNEP, ha sottolineato infatti che il sistema attuale è un’arma a doppio taglio: infatti la produzione di più cibo e ad un minor conto, non considera i costi nascosti che ricadono sia sulla perdita di biodiversità e che sulla nostra stessa salute.
Per maggiori informazioni:
https://www.chathamhouse.org/2021/02/food-system-impacts-biodiversity-loss
Metodologia
Sensibilizzare gli alunni alla partecipazione nella salvaguardia delle risorse genetiche autoctone a rischio di estinzione.
Azioni
Chiedere agli alunni, soprattutto, ma non solo, a quelli provenienti da aree rurali di raccogliere presso le proprie famiglie e/o conoscenti in primis sementi ma anche materiale di propagazione di varietà e specie particolari e a rischio di estinzione. Si tratta di quelle sementi coltivate negli orti di famiglia di tipologie di ortaggi e simili di impossibile reperibilità in commercio. La raccolta ovviamente è da coordinare con i docenti e in linea con le regole toscane. La tutela della biodiversità di interesse agricolo e alimentare (biodiversità agraria, agrobiodiversità) è uno dei più importanti impegni che la Regione Toscana si è assunta già dal 1997 con la prima legge regionale sulla tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agricolo, zootecnico e forestale.
Vedi http://germoplasma.regione.toscana.it/
Organizzare la raccolta in una semplice banca del germoplasma dove conservare le sementi in un luogo presso la scuola e riprodurle in piccole quantità nelle parcelle didattiche. Delle varietà più promettenti si ricorrerà poi alla caratterizzazione presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’università di Pisa. Ogni accessione verrà catalogata. La scelta /determinazione del metodo di registrazione può essere introdotta presentando alcuni sistemi di catalogazione.